La nostra storia
La valle della Chiesa del Carmine ha una lunga tradizione legata alla viticoltura di qualità. Nel 1974, l’autorevole giornalista americano Burton Anderson raccontava per “Wine Spectator” di un vino bianco di grande finezza proveniente dal terreno che oggi ricade nella nostra tenuta. Il fatto di produrre vino in un territorio così rinomato, sotto la guida di uno degli enologi migliori d’Italia, Giovanni Dubini, è per noi motivo di grande orgoglio e motivazione.
Dopo aver iniziato con una produzione molto piccola, esclusivamente dedicata ai nostri ospiti e a un numero esiguo di strutture locali, abbiamo decise di allargare le operazioni. Attualmente, gli ettari vitati sono 6,4 e sono così ripartiti: 1,4 ettari di Sangiovese, 1 ettaro di tipico vitigno umbro, uno di Merlot, poco più di mezzo ettaro di Cabernet Sauvignon, e 2,8 ettari di Indigeno Trebbiano.
Il lavoro svolto in vigna è senza compromessi e improntato al rispetto della terra e delle regole dell’agricoltura biologica. Le rese sono piuttosto basse, e non si fa ricorso all’irrigazione, per poter trarre il meglio dalle nostre piante che fruttificano baciate dal sole e alimentate da un suolo ricco e roccioso in un ecosistema perfetto per la viticoltura. Un lavoro scrupoloso, unito alla qualità del terreno, contribuiscono a conferire la complessità e i tratti minerali peculiari dei vini che produciamo.
L’annata 2021 è stata la migliore ad oggi, per condizioni climatiche e qualità della frutta. Già dalle degustazioni dalle vasche in acciaio si potevano cogliere l’espressività aromatica e l’intensità gustativa dei vini, che crescono di anno in anno in struttura e complessità. Crediamo che le pratiche sostenibili adottate sia in vigna che in cantina giochino un ruolo significativo nel nostro lavoro, e siamo orgogliosi del riconoscimento già ottenuto dai nostri prodotti, apprezzati da visitatori che arrivano da ogni parte del mondo.