15th Aprile 2020

Nella situazione di emergenza legata al covid-19, i nostri operai agricoli sono comunque autorizzati a portare avanti il loro lavoro, purché mantengano la distanza di sicurezza gli uni dagli altri e siano muniti di attrezzature di prevenzione adeguate. La primavera è per noi una stagione molto impegnativa e la gestione del vigneto richiede una cura estrema e la massima tempestività negli interventi.

La potatura è stata terminata e il germogliamento sta avendo ora inizio. Questo è il momento in cui le vigne, a riposo durante il periodo invernale, iniziano a produrre i primi getti. In questa fase, il rischio principale è rappresentato dalle gelate (ciò che accadde, ad esempio, nell’aprile 2017), un pericolo che speriamo possa essere scongiurato quest’anno. Infatti, dopo alcune settimane che hanno preceduto il germogliamento in cui la colonnina di mercurio è scesa sotto lo zero durante la notte (al mattino era visibile sulle piante una patina di ghiaccio), stiamo ora registrando un innalzamento delle temperature. Le piante sfruttano il nutrimento che hanno conservato nel tronco e nelle radici nel corso della stagione fredda, e un nuovo ciclo ricomincia.

Altro passaggio molto rilevante del lavoro da svolgere in vigna in questo periodo, è il riposizionamento dei pali di sostegno e l’aggiustamento del graticolato che sorregge le piante. Oltre alla pacciamatura, sarà importante fasciare i tronchi slegati e fissare i rami da frutto, prima di poter effettuare qualsiasi trattamento di innaffiamento dei fitosanitari biologici, fatto al fine di proteggere le piante dalle malattie.

Luciano inizierà inoltre a lavorare la terra fra i filari e pianterà favino, un filare sì, e uno no, per garantire al terreno l’apporto di azoto, e ridurre il rischio di sfaldamento nel caso di abbondanti precipitazioni.

La primavera è stata secca finora e avremmo molto bisogno di acqua piovana, in particolare per il nuovo vigneto che abbiamo piantato di recente di fronte alla Vineria: la pioggia ci eviterebbe di dover ricorrere all’irrigazione manuale delle circa 2600 nuove piccole viti. Con soli 125 millimetri di pioggia caduti nell’arco di 14 giorni, in tutto il 2020, ad oggi, le piante, i giardini e tutta la vegetazione della tenuta avrebbero davvero bisogno di una bella annaffiata. Per fortuna, in ogni caso, la nostra diga è quasi piena data l’abbondanza di precipitazioni dello scorso novembre e dicembre, e questa riserva sarà una risorsa molto preziosa per il prosieguo della stagione.

Le misure di isolamento sono state prorogate fino al 3 maggio e speriamo che l’Umbria, fra le regioni meno colpite dall’emergenza in Italia, possa anche essere fra le prime a vedersi allentare gli obblighi restrittivi. Speriamo di poter tornare presto a una vita normale e non vediamo l’ora di poter di nuovo accogliere i visitatori nella nostra valle, pur sapendo che per questo ci vorrà ancora un po’ di pazienza.