“Un piccolo miracolo in questo angolo dell’Umbria”

Lo abbiamo scritto un numero infinito di volte: nel nostro Paese, secondo a nessuno per bellezze artistiche, per valori paesaggistici e per eccellenze enogastronomiche, stentiamo ancora nel campo della valorizzazione. Perché, ad esempio, siamo solo quinti nell’elenco delle destinazioni turistiche mondiali? Perché esportiamo i nostri vini ad un prezzo nettamente inferiore rispetto quelli francesi o anche neozelandesi? In questo contesto, il fatto che un personaggio straniero (un VIP, come direbbero alcuni) quale Jeremy Sinclair, fondatore di una delle agenzie di pubblicità più importanti del mondo, CBE, filantropo, docente alla London School of Economics, abbia deciso di acquistare un vigneto e produrre vino in Italia, per di più in un territorio splendido ma meno noto come quello di Umbertide, è di quelle notizie che allargano il cuore. La scelta intelligente di affidarsi ed un enologo locale (e che enologo…. Giovanni Dubini) e di indirizzarsi praticamente solo sui vitigni autoctoni, completano un quadro d’insieme che già parte con i migliori auspici. Ma il bello è che i vini sono davvero buonissimi: al bianco ed al rosso, che tanto ci erano piaciuti lo scorso anno, si è affiancato per la prima volta un rosato che non stentiamo a definire tra i migliori assaggiati negli ultimi anni, carnoso e complesso, godibile ma emozionale. Tenuto conto dell’età dei vigneti, si tratta di un piccolo miracolo. Seguiamo con attenzione questo piccolo gioiellino, che è davvero tra le cose migliori di quest’angolo dell’Umbria.